La SEO vista dalla parte del cliente
E' passato un po' di tempo da quando ho scritto questo articolo.
Il mondo del digital è sempre in evoluzione e potresti trovare delle informazioni non più aggiornate.
Da quando sono passato da una realtà puramente digital ad un’azienda che ha come core business un altro tipo di attività, mi sono accorto che molti aspetti del digital marketing e del mondo dell’e-commerce vengono "sottovalutati" perdendo delle opportunità importanti.
La SEO resta uno degli esempi più lampanti e frequenti di gigantesche perdite di opportunità: pur essendo la principale fonte di traffico e revenue di un progetto digital, spesso resta relegato in un angolo come un “figlio incompreso”.
Image credits: http://www.poweredbysearch.com/blog/the-ultimate-guide-to-meme-marketing/
Qual’è la percezione della SEO da parte del management di un’azienda non digital?
Tipicamente viene considerata un’attività tangente e non integrata nell’ecosistema aziendale: nell’immaginario dei non addetti ai lavori la SEO viene implementata in laboratori misteriosi da specialisti che applicano dei tecnicismi per fare in modo che il sito sia ben posizionato nei motori di ricerca.
Image Credits: http://breakingeveninc.com/what-seo-means-in-2015/
E’ generalmente noto che influenza le attività di copy, che impone dei requisiti tecnologici non meglio identificabili ma non è ben chiaro che la vera chiave per il successo di un progetto SEO è l’integrazione con le diversi team sia interni all’azienda che con altri fornitori.
Che cos’è la SEO nel 2015?
Ecco la mia definizione di SEO:
è un’attività che impone l’applicazione di best practice (generalmente lo chiamo amore) per fare in modo che Google e gli utenti, reputino un sito meritevole di essere nella top ten.
La SEO influisce in modo più o meno marginale tutti gli aspetti di un sito web, ad esempio:
1) la creazione e progettazione può essere di supporto all’architettura delle informazioni;
2) l’implementazione dove occorre abbattere gli ostacoli di leggibilità dei contenuti per gli spider;
3) il content marketing dove la strategia di produzione dei contenuti deve tener conto dei bisogno degli utenti;
4) le attività di digital PR dove è necessario prestare attenzione all’inserimento di link e riferimenti al sito per farlo diventare “famoso”.
Perché la SEO è vista come “una cosa per specialisti” quando invece dovrebbe essere parte di diversi i processi digital (e non) di un’azienda?
Si leggono molto spesso post degli addetti ai lavori che puntano il dito verso la pigrizia o la miopia dei clienti, focalizziamoci invece su quello che le agenzie potrebbero fare per innescare il circolo virtuoso.
Qui riassumo alcune delle ragioni dell’insuccesso delle agenzia SEO in alcune aziende.
1. Non promettere, minaccia!
Il primo aspetto è che ogni presentazione di un’agenzia SEO dovrebbe avere come prima slide non una promessa “Sarai primo” ma una minaccia “Sei veramente sicuro di voler far sul serio? Non servono solo soldi, ma committent e sudore anche per il tuo team”, dando un’overview di quali sono i processi e gli attori che è necessario coinvolgere per fare sul serio.
2. Non star seduto in poltrona, vai a trovare il cliente
Un’agenzia SEO che non incontra il cliente almeno una volta al mese, non sta facendo il suo lavoro: influenzare processi ed attività all’interno di un’azienda è difficile, senza degli incontri diventa quasi impossibile.
Credetemi: si ottiene molto di più da una chiacchiera davanti al caffè che una ventina di e-mail.
3. Tratta la SEO come un progetto
L’agenzia dovrebbe far percepire le attività di SEO come un vero e proprio progetto avvalendosi di una timeline, il dettaglio delle attività da svolgere e le sue "dipendenze", l’effort delle risorse stimate ed i rischi di insuccesso.
Vedo troppo spesso invece documenti di progetto con un’analisi dello stato dell’arte che si conclude con un costo ed una lista di attività, che dal mio punto di vista servono poco a far comprendere il lavoro da mettere in pista ed il ruolo del cliente stesso nel progeto.
4. Parla come mangia il tuo cliente
Altra cosa importante è il lessico utilizzato: in azienda i termini utilizzati nella vita di tutti i giorni sono diversi rispetto a quelli utilizzati nel mondo del digital e degli addetti ai lavori: per esperienza personale è molto più probabile che un membro del management di un’azienda fashion conosca il significato delle parole tartan o collo ritorto ma non sappia che cosa vuole dire SEM, Link building o ancora peggio Google Panda.
5. Smettetela di vendere Link Building, coinvolgete le PR
I SEO sono abituati a chiamare le attività fatta per incrementare i link di un sito come attività di “link building” o “link popularity”.
I vecchi servizi di divulgazione post in “network proprietari" o nei famigerati circuiti di comunicati stampa oramai non hanno più una grande influenza, specie se si comparano alle potenzialità che potrebbero avere i reparti di “PR” interni alle aziende.
Coinvolgeteli, stressateli, quello è uno dei modi migliori per ottenere link e citazioni importanti.
Voi che ne pensate?